• Dicembre 13, 2024

Smetti di applicare i tuoi valori alla realtà.

DiClass Alfa

Gen 7, 2021

Il Mondo non ci tratta come vorremmo…

“Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli.”

Così scriveva Giacomo Leopardi nella sua estremistica e nichilista visione dell’esistenza. Il giardino del dolore è uno spazio che potremmo sicuramente estendere a tutta la realtà umana. La vita è qualcosa di molto complicato da vivere, figurarsi capirne il senso e cercare di trovare quale sia l’equazione divina che fa quadrare tutto.

Onestamente ho sempre pensato che certi pensieri siano degni di occupare poco, pochissimo tempo nella mia vita. È del tutto insensato spendere le proprie energie in qualcosa di così difficile da comprendere come il senso delle cose. Le cose, la vita, il nostro esistere non devono necessariamente avere un senso, almeno per esistere.

Spesso nella mia vita ho commesso l’errore di cercare un senso, almeno personale, allo stare al mondo mio e delle persone a me attorno. Ho cercato di capire perchè così tante esperienze fossero dolorose senza capirlo. Ho cercato di comprendere molti comportamenti umani che mi hanno ferito di nuovo senza trovare risposta. Così con il tempo ho smesso di cercare queste risposte e ho iniziato a capire che a fondo del problema c’era un errore fondamentale da parte mia. Cercavo di applicare alle persone, alle relazioni, alle cose il mio personale modo di pensare. Cercavo insomma di applicare i MIEI personali valori, fatti di esperienze, ambiente ed educazione al mondo.

Ricordo qualche anno fa quando stavo con una ragazza. Sebbene avessi quasi 24 anni era la mia prima fidanzata. Un giorno, nel mezzo di una conversazione normale per messaggio mi manda uno screen del suo pc per farmi vedere non ricordo quale pagina su Facebook, probabilmente qualcosa che avrebbe dovuto farmi ridere. In basso a destra, in parte tagliato, vedo il quadratino delle conversazioni aperto con scritto un nome maschile che non conoscevo e alcune frasi ambigue. Ci volle poco per capire che la mia ragazza, sebbene fosse tecnicamente inferiore a me, voleva guardarsi attorno e mantenere in piedi alcuni validi contatti. Non so chi fosse quel tale, non l’ho mai saputo, ricordo però che per questo fatto litigammo e lei si mise a piangere. Ricordate che quando una donna piange vi sta dimostrando la vostra totale vittoria sul piano logico, situazione che lei può ribaltare solo estraendo la sua arma emotiva per eccellenza: le lacrime. Il pianto in una relazione sono per la donna l’asso nella manica più forte, a mio parere anche più forte dell’erotismo, perchè richiamano nel maschio l’ancestrale desiderio di dare protezione alla sua donna.

Torniamo a noi. Quell’episodio mi fece stare molto male, ma poi feci pace con lei e ci stetti ancora diversi mesi. Potrei raccontare altri episodi simili vissuti durante una relazione, ma non è necessario. Il fatto è che lei non aveva commesso nessun errore, ero io il responsabile per il mio dolore. Ero io l’unica persona che aveva applicato alla realtà i suoi stupidi e infantili valori secondo cui la tua ragazza dovrebbe essere felice con te, al di là di tutti gli agenti esterni, senza sondare di tanto il tanto il mercato per vedere se può avere qualcosa di meglio. In base a quelle infantili convinzioni pensavo che una volta fidanzato il lavoro da fare fosse molto poco, dovevo solo “mantenere” la relazione una volta conquistata. Nulla di più falso. Avere una relazione è molto più difficile che frequentare una ragazza senza impegno. Le relazioni sono un gioco di forza.

Vivevo nella menzogna.

I nostri valori, per quanto possano essere nobili e validi, non sempre sono condivisi e valgono fuori da noi. La nostra etica il più delle volte non ha nessun senso quando abbiamo a che fare con le altre persone. I motivi sono tanti. Per cominciare ognuno di noi ha esperienze diverse e quindi spesso valori discordi, ma poi soprattutto perchè quando due esseri umani hanno a che fare entrano in gioco un sacco di meccanismi atavici di sopravvivenza che con la nostra morale hanno molto poco a che fare. Nella maggioranza dei rapporti tra esseri umani ci sono costanti prove di forza per vedere chi è il più forte.

Quando ci si siede al tavolo con un potenziale socio in affari i pericoli sono innumerevoli, ed è meglio agire come se di fronte avessimo un leone pronto a sbranarci, e prendere tutte le dovute precauzioni. Se vogliamo mettere nel mercato un bene o un servizio il discorso è lo stesso, non sono certo i nostri valori a determinare il successo commerciale del nostro progetto, ma i valori dominanti nel mondo in quel momento.

Perchè la vita è un gioco e prima si capiscono le vere regole prima si inizia a vincere, o a giocare almeno per non perdere.

Nessuno la fuori si preoccupa dei tuoi problemi e dei tuoi sogni. Nessuno farà per te nulla gratuitamente, ci saranno sempre degli scambi.

È totalmente infantile applicare al mondo i tuoi valori e aspettarti che vengano rispettati. La conseguenza di solito è quella di vittimizzarsi e dire <<non è giusto>>, diventi un uomo quando capisci che giusto e sbagliato non valgono nel mondo, esistono solo cose che funzionano e cose che non funzionano, vincitori e vinti. La realtà è quasi sempre duale. Quando perdi soldi, quando perdi un cliente, quando la tua donna ti molla non esiste giusto o sbagliato, è semplicemente successo perchè non sei stato all’altezza della tua situazione. Non hai avuto un valore sufficiente per arrivare al risultato. Prendine atto e smetti di frignare.

L’errore più grande che tu possa fare è sentirti vittima e non responsabilizzarti dei tuoi fallimenti e delle tue sconfitte. I pianti, le scuse e l’etica da bravo ragazzo lasciali ai perdenti, ai deboli, alle donne, agli effemminati. Tu sei un Uomo, e un uomo senza responsabilità non può fregiarsi di tale titolo.

Class Alfa

Appassionato di miglioramento personale. Esperto di chirurgia plastica e maxillofacciale, sociologia e gestione di micro impresa.

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