• Ottobre 4, 2024

Viaggio in Somalia per conoscere una ragazza.

DiClass Alfa

Mar 1, 2024

IL WEBBINCONTRO

Sono le due di notte e come spesso accade, tra una sega e l’altra, cazzeggio sul telefono. Ho scaricato Badoo da qualche giorno per divertimento, ma non ho ancora trovato una gallina interessante da spennare. Cosí, sempre in un tripudio di cazzeggio, cambio localitá e inizio a vagare per cittá lontane.

Finisco in Croazia, ovviamente solo virtualmente, e contatto una cessa con testa quadrata alta 1.80. La stronza non mi risponde. Continuo a spostarmi per vedere dove consumare i pochi messaggi gratis che mi restano.

Decido di vedere qualche bella negretta e volo in Senegal, ma non trovo nulla di interessante. Cosí decido di ridurre la pigmentazione delle prede e mi butto sull’Africa orientale.

Inserendo “Mogadishu” nel motore di ricerca mi compaiono diverse ragazze. Scrivo ad una ridente cicciotella bruttina, ma molto scopabile; poi consumo l’ultimo “Hi, how are you?” con un’altra somala. Questa é molto carina invece, e piú che somala sembra iraniana o mediorientale. Butto giú il messaggio e vado a dormire.

L’indomani mentre sono al lavoro decido di fare una pausa cazzeggio e noto che la bella somala mi ha risposto. Iniziamo a parlare e la trollo dicendole che le offro dei soldi se in cambio mi procura ragazzette vergini somale. Lei é sveglia e sta al gioco. O forse cede al mio romanticismo coloniale. Passiamo su whatsapp e continuiamo a sentirci saltuariamente, prendendoci in giro. Poi le chiedo di mandarmi qualche foto dato che la sua foto profilo é sfocata.

Boom. Mi manda 5 foto e capisco che é davvero una bella ragazza. Per il piú superficiale dei motivi mi invaghisco di questa sconosciuta.

Per farla breve, dopo un inizio scherzoso capiamo in poco tempo che abbiamo moltissimo in comune. La frequenza dei messaggi sale ogni settimana, e le chiamate sono sempre piú lunghe fino a toccare picchi grotteschi di 6 ore. Mai vista una roba del genere. Per la prima volta nella vita sento di avere a che fare con una donna non subumana, ma al contrario sagacissima. È anche la prima volta che conosco personalmente una donna musulmana. Inutile dire che a questi ritmi dopo una decina di mesi capisco che devo conoscerla.

IL VIAGGIO IN SOMALIA

Appena partita la ricerca di informazioni mi imbatto nel primo problema: i biglietti sono carissimi.

Cerco diverse opzioni e leggo info in giro. Capisco che i voli per la Somalia in genere sono molto costosi a prescindere dal periodo dell’anno o dal punto di partenza. Dai 1800 dollari a salire, con picchi di 3500 dollari. Sará il poco traffico per quella zona del mondo, sará il rischio di attentati.

Le informazioni sono inesistenti, le ambasciate somale in giro per il mondo semplicemente non rispondono alle email. Per non parlare dell’Ambasciata Italiana a Mogadiscio. Rispondono a tratti, scazzati, con tempi lunghissimi, lasciando tutto vago. Se poni tre quesiti ti rispondono a due con “sí” o “é necessario”, senza darti una mezza spiegazione o un chiarimento. Se chiedi chiarimenti ti rispondono che sono in ferie e di scrivere due settimane dopo.

Inizio a fare di testa mia, per non perdere altro tempo, e parto a fare vaccini a cazzo di cane per raccogliere certificati e prepararmi in qualche modo. Molti paesi del terzo Mondo ti chiedono certificati di vaccinazione per motivi sanitari. Mi sparo nel giro di 30 giorni due dosi di epatite B, epatite A, influenza generica, febbre gialla.

Continuo a cercare informazioni sul come entrare, ma non riesco a capire nemmeno se esista o meno un visto da fare, se farlo in anticipo o all’arrivo. Trovo informazioni sui siti ufficiali di paesi con tanti somali tipo Regno Unito o Kenia. Assurdo.

Scrivo a ogni indirizzo email che trovo online. Bombardo ogni hotel identificato su Google Maps, ricevendo risposta anche 20 giorni dopo. Scrivo su whatsapp a ogni numero che trovo in giro. La ricerca é matta e disperata, ma non mollo. Inizio anche a cercare su facebook attivitá commerciali varie, e tra queste scrivo anche a una panetteria.

Nella mia follia totale, senza aver capito se posso entrare o meno senza particolari permessi, compro i biglietti a 1980 dollari. A pochi giorni dalla partenza, in piena notte, mi telefona un numero somalo. È la panetteria. Dall’altra parte parlo con un signore prima in inglese e poi, miracolosamente, in italiano. Il tizio che mi ha chiamato é un sessantenne somalo che ha vissuto in Italia dal ’91 al 2001 scappando dalla guerra civile e probabilmente ha riconoscenza per il popolo italiano. Dice di volermi aiutare. Mi mette in contatto con un nipote che gestisce un albergo. A 24 ore dalla mia partenza il nipote del “panettiere” mi invia per whatsapp una invitation letter. Una azienda locale dichiara che sto andando in Somalia per motivi di lavoro e che sono ingegnere! Parto un minimo rilassato.

SOMALIA

Dopo 26 ore di calvario atterro all’aeroporto Aden Adde.

Insieme a me atterrano anche diversi cittadini italiani. Scoprirò solo nel volo del ritorno che in Somalia é pieno di soldati italiani in missione di pace internazionale. Facciamo la coda degli stranieri e per qualche strano motivo mi mettono in fondo e non mi fanno passare, dopo un’ora mi scazzo e mi avvicino al doganiere. Mi chiede perché non fossi passato con gli altri del mio volo, cerco di spiegare che mi avevano fatto cenno di fermarmi e in maniera frettolosa mi fa passare. Pago 60 dollari e mi incollano un adesivo enorme sul passaporto. Il visto di entrata somalo sembra una figurina Panini!

Sono dentro. Passato l’ultimo controllo cinofilo non faccio in tempo a prendere la valigia che un tizio mi mette la mano sulla spalla e pur stando a 20cm da me inizia a strillare il mio nome, storpiatissimo, sudando e sputacchiando. Il tizio mi mostra la mia foto sul cellulare. Capisco che lo manda l’albergo. Mi metto nelle sue mani.

Appena usciti lo scenario é surreale. Mi sembra di essere un inviato del TG1 da Nassiriya. Ci sono negroni armati ovunque. Alcuni coi colori della bandiera somala. Altri col simbolo dell’Unione Africana. Altri ancora evidentemente dell’ONU su blindati anfibi lunghissimi con tipo 12 ruote in linea.

Avró visto almeno 10 Kalashnikov tutti insieme.

Quello che credevo essere l’autista in realtá mi affida ad un altro tizio e se ne va. Mi infilano su una lussuosissima Toyota Prado con i vetri neri pece. L’autista é un ventenne SWAG molto strano e ambiguo, magrissimo e con un sorriso mono corda non proprio rassicurante. Sulla sua macchina c’é una musichetta da ghetto americano demenziale. La guida del veicolo é a destra ma il veicolo sulla corsia destra. Sembra davvero di essere in un film. Anzi. Peggio. Mi sento un inviato del TG4 di Emilio Fede ai tempi di Desert Storm 2, la campagna militare folle di Bush figlio. Il ragazzotto, 185 per 60kg, dice di essere una guardia presidenziale in borghese. Partiamo:

Le strade sono un disastro. Piene di sabbia, ma non poca eh, camionate di sabbia ovunque, probabilmente portata dal vento e mai raccolta. E poi é pieno di fottute capre! Ci sono capre ovunque che cagano come delle pazze!!! È pieno di merda di capra. A ogni incrocio c’é un posto di blocco militare.

Arrivo in albergo e mi sento al sicuro finalmente dopo questo inizio infernale. Vado in camera e mi metto comodo:

Dopo 24 ore incontro la mia dolce somala, é piú bella del previsto, ed é anche elegantissima. Ovviamente arriva in burqa e poi se lo toglie al ristorantino italo somalo dove siamo andati.

Era cosí nervosa che é anche dovuta andare in bagno a vomitare LOL. Altro che italiche smandrappone pluriborchiate che sfiatano peggio di una Vespa scarburata! Un vero sogno, ma che mi é costato parecchio.

Ora stiamo organizzando il matrimonio. Speriamo bene. Speriamo di non crepare.

FUN FACTS

Il “panettiere” in realtá é solo parente del proprietario del locale, per qualche strano motivo c’éra lí il suo numero. Vive con la moglie e i bambini in Australia ma attualmente si trova in Somalia per prendere una seconda moglie che rimarrá in Somalia e gli sfornerá altri marmocchi. Ha circa 60 anni.

Il ristorantino italo somalo é proprietá di un altro somalo che ha vissuto a lungo in Italia e si é diplomato alla scuola alberghiera. Suo nonno era l’autista di Galeazzo Ciano.

È pieno di gente armata ovunque, in teoria soldati pronti a reagire in caso di attentato di Al Shabab

In Somalia é normale per un uomo avere piú mogli, magari la prima la sposa quando ha 20 anni, poi la seconda la sposa a trent’anni ecc.

I Somali sono educati e rispettuosi, cercano di aiutare quando possono, ma non parlano quasi mai inglese o altre lingue. In generale, a parte la povertá e il degrado, si respira un’aria molto positiva e pacifica.

Se un uomo somalo sa che sei lí per una donna locale non si infastidisce, non ho trovato il razzismo che mi aspettavo. Mentre facevo la coda in aeroporto al ritorno ho parlottato con un ragazzo somalo che andava in Ruanda. Gli ho detto che ero lí per una ragazza somala, e lui ha iniziato a gridarmi sorridendo “my sister, my sister!!!”. In pratica voleva che sposassi sua sorella, ma gli ho spiegato che una basta e avanza…

Si mangia da Dio, ho assaggiato il cammello e altre cose. I piatti sono sempre enormi, a prezzi ovviamente accessibili.

Per i musulmani é un posto molto buono per immergersi nella religione. Moschee e sale preghiera ovunque, tutte le donne con il velo e almeno il 40 % con la maschera (burqa). Senti muezzin che fanno il richiamo alla preghiera ogni due per tre.

La cittá di Mogadiscio é chiaramente una cittá italiana a livello architettonico e urbanistico, si vede che qualche decennio fa era una bellissima cittá. Peccato l’Italia abbia deciso di non investirci un centesimo, i Turchi invece ci hanno fatto un porto e un aeroporto. Ma il retaggio italiano é ancora vivo, é pieno di vecchietti che parlano italiano, almeno tra la borghesia.

Esistono ancora bellissimi monumenti dell’Era fascista che non sono stati demoliti o rovinati come in Italia.

In Somalia tutto é pagato con un sistema molto curioso che non conoscevo. Apri la tastiera del telefono e scrivi asterisco, il numero della persona o negozio, poi cancelletto, la cifra che vuoi pagare e poi premi “chiamata”. Con questo sistema le persone incassano anche gli stipendi. Tutto é stato dollarizzato da aziende di telecomunicazioni private che hanno messo nel mercato questi sistemi di pagamento digitali che competono tra loro, credo siano tre. Addio scellino somalo, addio svalutazione folle, addio contante.

Class Alfa

Appassionato di miglioramento personale. Esperto di chirurgia plastica e maxillofacciale, sociologia e gestione di micro impresa.

7 commenti su “Viaggio in Somalia per conoscere una ragazza.”
  1. Hanno linkato questo articolo sul forum, davvero squisitissimo report bro, sono contento per questa svolta.
    Il terzo mondo deve essere veramente un inferno, ma per un brutto con le palle e lo stamoco di ferro è uno dei pochi luoghi in cui trovare la propria dimensione, un’alternativa all’occidente che mortifica il maschio sempre di più.
    Nel racconto ho apprezzato alcuni particolari come il tizio del “my sister” che cercava di “piazzare” la sorella. In occidente è impensabile una roba simile, il maschio medio è sul punto di impiccarsi mentre la sorella fa vita viveura da sogno.
    La camera d’albergo è degradata ma più spaziosa di quelle italiane, basatissimo il tappetino per la preghiera.

    1. Grazie Bro. Ormai solo in certi posti trovi ragazze giovani e desiderose di avere una famiglia, sposarsi e rispettare il proprio uomo seguendo la sua leadership.

  2. Ciao carissimo, mi fa molto piacere rileggerti dopo tanto tempo e sentire che te la passi bene. Che incredibile avventura quella di attraversare tutto il mondo in aereo per piombare in quella specie di inferno che deve essere la Somalia! Potessimo avere tutti le palle che hai tu. Contento anche di leggere che la costruzione della tua piccola reggia è quasi giunta al termine. Cosa ne pensa la tua tipa di Panama? Pensi che si saprà ambientare? Immagino anche che una volta trasferiti lei vorrà essere mantenuta, hai chiarito questo aspetto con lei? Che genere di persone sono i suoi?
    Ti faccio tanti auguri e spero che ci riaggiornerai al più presto sulla tua nuova vita.

    1. Spero che anche tu stia bene.
      Lei é molto curiosa e avventuriera, quindi é spaventata, ma allo stesso tempo eccitata dall’idea di fare questo cambio. Ha anche l’incoscienza della sua etá. Qui ovviamente il paese é piú organizzato, pulito, sicuro, quindi non dovrebbe trovarsi male. Lei é anche disposta a lavorare comunque, vuole stare a casa solo nel caso di ottima situazione economica. Quindi sapendo la mia situazione di straniero da solo ha detto che lavorerá per aiutarmi. Per fortuna é informatica quindi lavorerá da casa quasi sicuramente.
      I suoi sono abbastanza religiosi, direi classe media con qualche laureato in famiglia. Saranno avvisati dopo il Ramadan, per ora solo suo fratello é stato informato ed é favorevole, lo ho anche “conosciuto” telefonicamente. Bravo ragazzo di 21 anni giá sposato, con una di 16 anni lol. La madre probabilmente sará contraria, il padre potrebbe accettare invece essendo piú moderato e flessibile.
      Ho fatto qualche contatto buono comunque nel mio primo viaggio, con gente del clan del presidente, e mi hanno dato disponibilità a parlare con la sua famiglia e aiutarmi. Ci sono buone possibilitá di riuscita e la mia amata é anche disposta a fare matrimonio senza consenso della famiglia pagandone le conseguenze ovviamente. Sposarsi fuori dal clan lí é un problema, figurati sposare uno straniero…

  3. ahahah mi piace la tua follia.
    Se é giovane, bella e vergine ne vale la pena sicuramente. In Italia hai voglia a trovare una brava ragazza carina e giovane con voglia di fare famiglia e impegnarsi in una relazione seria…

  4. Bentornato!
    Frequentemente passavo di qua per controllare eventuali nuovi post, sono contento di rileggerti.
    Non sono convinto sia una buona idea sposarsi. A prescindere, dico.
    MA capisco anche la situazione e se sei felice, lo sono anche io.
    Tienici aggiornati, mi raccomando! E non smettere con i contenuti “vecchio stampo”, per favore.

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