Le virtù perdute.
Uno dei principali obiettivi di questo sito è quello di definire in modo chiaro chi è un Maschio Alfa e quali sono le sue caratteristiche.
Il Maschio Alfa è un archetipo leggendario e che fissa le sue basi concettuali nelle tradizioni millenarie di tutti i popoli. Alfa era Giacobbe, capo di un popolo destinato a grandi cose. Alfa era Alessandro Magno, principe di un regno periferico divenuto padrone del mondo a soli 32 anni. Alfa è anche il capitano della squadra di serie C che lotta per non retrocedere.
Nella storia moltissimi uomini hanno lasciato un segno, e molti di loro erano sicuramente degli Alfa. Il termine deriva dall’alfabeto greco, dove Alfa è la prima lettera. Il Maschio Alfa quindi è il primo, il migliore, quello che indica la strada da seguire. Alfa erano gli esploratori del Nuovo Mondo, ed Alfa erano anche i Re delle culture precolombiane che gli si opponevano. Perchè questo è quello che abbiamo visto per migliaia di anni: lo scontro tra gli Alfa per il potere.
Se esiste uno scontro ne deriva il fatto che il concetto di Alfa non è assoluto, ma come altri concetti teorici è necessariamente relativo. Il soggetto che perde, che viene sconfitto, è meno Alfa del vincitore? In un certo senso sì, è meno Alfa in quel momento dello spazio del tempo.
Un padre di famiglia, autoritario e carismatico, può essere il Maschio Alfa di casa, ma fuori, in contesti diversi, può essere subordinato ad altri maschi, diventando un gregario, un beta.
Il fatto è che tutti, in una misura o nell’altra, siamo Alfa e beta, siamo dominatori e dominati, siamo padroni o servi. Questo è dovuto alle gerarchie, che sono e devono essere variabili per consentire il costante progresso della nostra specie.
Se è vero che il soggetto può essere variabile in base al contesto e all’ambiente, la definizione di Alfa è quanto mai rigida e fissa nella mente di tutti noi. Perchè? Semplicemente perchè ci siamo evoluti in virtù del concetto di Alfa, di principe, per milioni di anni. Il nostro corredo genetico ci dimostra come i nostri antenati maschi siano di gran lunga meno numerosi degli antenati femmina. Siamo fatti così. Da un lato i maschi lottano per il successo, ambiscono al trono, si scontrano per il potere. Dall’altro le donne, in silenzio, si godono lo spettacolo e solo in seguito si avvicinano, passando sui cadaveri dei perdenti, per accoppiarsi con i vincitori. Queste sono le regole più crude e sconvolgenti del gioco della vita e dell’Umanità, nella sua perfetta armonia tra limbico e razionale, tra animale e divino, dove il maschio Alfa rapprensenta l’archetipo assoluto del genere umano, e al tempo stesso quello meno umano di tutti, perchè se qualcuno si avvicina alla condizione divina quello è proprio il maschio alfa. Il maschio alfa è il massimo riproduttore della specie, è colui che attraverso i suoi geni sfiora il sogno dell’immortalità, concretizzandolo con la forza, l’intelligenza, il dominio. Oggi 5 uomini ogni mille hanno lo stesso cromosoma Y, derivato da un solo uomo: l’imperatore mongolo Gengis Khan. Quest’uomo, vissuto circa 9 secoli fa, rivive oggi in oltre 16 milioni di uomini. Che cos’è questa se non immortalità? Gengis Khan non morirà mai perchè la sua genetica sarà sempre parte della storia umana. Nella sua bestialità di conquistatore e stupratore senza scrupoli Gengis khan ha raggiunto forse il più grande successo riproduttivo che un uomo abbia mai raggiunto.
La prima caratteristica del Maschio Alfa, oggi come secoli fa nelle sterminate praterie dell’Asia, è il suo successo riproduttivo. Il Maschio Alfa è l’uomo che gli altri uomini vogliono essere, e l’uomo che le donne voglio avere. Alfa è sempre sinonimo di riproduttore.
Per compiere la sua divina missione il Maschio Alfa ha necessariamente bisogno di porsi sopra di tutti. Egli è perennemente, costantemente, indubitabilmente concentrato sui suoi obiettivi personali e sulla sua missione di vita: la scalata della gerarchia che porta al successo riproduttivo.
L’Alfa non è subordinabile, non è secondo a nessuno, nemmeno da bambino. Il piccolo Alfa è un bambino ribelle ed attivo, esploratore per natura, dinamico, creatore, maschio fin dai primi anni di vita. Durante l’adolescenza mette in discussione l’autorità paterna, non conforme all’idea che ha di se stesso. Il primo nemico dell’Alfa è il padre, che deve “uccidere” metaforicamente il prima possibile. Uccidere il padre significa lasciare il suo regno, per creare il proprio. Uccidere il padre significa abbandonare i suoi valori, rielaborandoli e creando i propri come regola di vita. Il Maschio Alfa quindi ha dei valori, delle linee guida che non atraversa mai. Nessuno ha il diritto o il potere di passare quelle linee perchè ciò significherebbe mettere in discussione tutto il suo sistema di valori e in ultima istanza la sua persona, la sua vita. Il maschio Alfa non accetta compromessi sulla sua etica con nessuno, parenti, donne e amici compresi. Quando i valori del Maschio Alfa sono in discussione lui non ha paura di mettere la persona davanti a un ultimatum, quasi a dire “se vuoi stare nel mio mondo devi adattarti alle mie regole”. La parola NO è parte fondamentale del suo vocabolario.
Queste regole ferree, che sono sostenibili solo con una disciplina di inossidabile, rendono l’Alfa selettivo ed esigente per natura. I suoi standard sono altissimi, raggiungibili solo da poche persone. Se qualcuno supera la selezione dell’Alfa egli sarà un amico o un amante fedele perchè l’Alfa sa riconoscere le poche persone al mondo che meritano il suo tempo e le sue energie, che meritano di farlo distrarre dalla sua missione.
L’ambizione dell’Alfa, come detto, è il dominio. Dominio sugli altri, ma prima di tutto dominio su se stesso. La disciplina è la sua prima regola di vita che rende possibili tutte le altre regole. La disciplina è l’aratro che traccia il solco della sua morale e della sua condotta. Le sue caratteristiche, il suo stato mentale, le sue regole di ferro lo fanno essere dotato di un’incredibile autostima, ai limiti del patologico. La sua autostima è causa e non conseguenza del suo successo, è la benzina che getta costantemente sul fuoco della sua ambizione.
Le caratteristiche morali dell’alfa sono concatenate tra loro e si sostengono a vicenda, come rocce a formare un colosso di pietra. La sua enorme autostima lo porta a essere totalmente intollerante verso chi o cosa non sia conforme ai suoi valori e alla sua regola di vita. In particolare il Maschio Alfa è intollerante con le donne e con tutto il caos che sono solite portare nella vita di un uomo. Non c’è spazio, nella vita di un Alfa, per donne che non si adattino immediatamente a lui e al suo ordine, abbandonando il caos. Se la donna non ha le caratteristiche da lui prefissate l’Alfa non ha timore di andarsene, anzi, il fatto stesso di andarsene e di abbandonare la donna è la sua massima dimostrazione di autostima e di valore. L’Alfa è sicuro di avere numerose opportunità riproduttive, molte delle quali migiori di quella che sta abbandonando. Non potrebbe essere altrimenti, se l’Alfa non è subordinato agli uomini non può essere in un nessun modo subordinato alle donne perchè ne conosce la natura fin troppo bene. L’alfa sa che laddove segua una donna seguirà il caos, e questo è inaccettabile perchè metterebbe in pericolo la sua essenza di Uomo e la sua missione.
Come è in grado di abbandonare una donna, il Maschio Alfa è in grado di abbandonare un luogo, un amico, uno Stato. Egli è emotivamente autonomo e potrebbe passare l’eternità senza mai sentirsi solo perchè accompagnato sempre dai suoi valori e dalla sua persona. Dati questi presupposti emotivi è sempre in grado di cogliere i momenti per quello che sono, di godere l’attimo, di vivere il presente con pienezza proprio perchè sa che nulla è eterno nella materia. Donne, amici, denaro. Tutto è passeggero. L’Alfa ama in maniera pura proprio per questo, perchè ama qui ed ora senza aspettarsi mai nulla in cambio nel futuro. L’Alfa ama perchè ciò lo fa stare bene, non perchè abbisogna di uno scambio affettivo. Il Maschio Alfa, quando ama, lo fa in purezza.
L’Alfa è sincero e trasparente, dice quello che vuole e fa ciò che vuole perchè è consapevole di poter sempre gestire le conseguenze in modo razionale. Egli agisce sempre secondo ragione e mai secondo sentimento. Per questo il maschio Alfa non chiede scusa e non da spiegazioni del suo agire, perchè tutto quello che fa è fatto con volontà e intenzione, nulla è lasciato al caso o alla vibrazione emotiva.
L’Alfa è impenitente, responsabile, lucido, razionale, autonomo, potente. L’Alfa è libero.
Descrizione un pò esagerata secondo me, però sono d’accordo che un alfa nella specie umana è tale soprattutto per le sue capacità mentali. Che tristezza pensare che oggi il mondo ha la concezione femminile del maschio alfa, e cioè: maschio che ha sguardo da cacciatore, mandibolone, mentone, tatuato e coglione.
Sul gruppo del redpillatore una volta ho letto di uno che diceva che purtroppo viviamo in un mondo dominato dalle donne per cui l’alfa è colui che è bello, trascurando ogni capacità di leadership, di intraprendenza etc etc, ma se ci dovessimo ritrovare in un mondo più difficile di questo sai quanti incel spaccherebbero il c*lo a molti “alfa” bellocci di oggi.