• Febbraio 4, 2025

Ginecomastia vera. La mia operazione.

DiClass Alfa

Gen 7, 2021

Un problema che attacca l’autostima di moltissimi ragazzi.

Fin da adolescente avevo chiaro che avrei dovuto modificare il mio corpo il più possibile per arrivare ad avere una vita dignitosa. Non per una qualche forma di vigoressia o di insicurezza cronica, ma perchè semplicemente era oggettivo che ciò fosse necessario. Tra i tanti difetti che la vita mi aveva regalato c’erano due orrende tettine da troia dovute ad un eccesso di tessuto ghiandolare. Non ero e non sono mai stato sovrappeso, eppure avevo i capezzoli gonfi. Il motivo era di natura ormonale. Gli alti tassi di testosterone durante l’adolescenza mi avevano portato ad avere, per assurdo, anche un alto livello di estrogeni. Questo fenonemo non è raro tra gli adolescenti, e spesso i capezzoli si gonfiano per poi sgonfiarsi in qualche anno. È parte dello sviluppo. Solo un 10 o 15 % si ritrova con le ghiandole ingrossate in modo permanente ed io ovviamente dovevo essere parte di questa élite di sfigati. Non escludo comunque che la dieta moderna abbia influito alla comparsa di questo difetto.

Correva l’anno 2014 e arrivato a 21 anni e con qualche soldo da parte decisi di prendere in mano la situazione e di operarmi. Iniziai ad informarmi e ad auto analizzarmi, e visitai un paio di chirurghi plastici della zona. Entrambi mi dissero che si trattava di ginecomastia vera, non dovuta a depositi adiposi, come io stesso avevo capito.

Dovete sapere che c’è un piccolo truccheto per capire se avete ginecomastia falsa o ginecomastia vera, cioè per capire se le vostre tettine sono fatte di grasso o di ghiandola. Se in seguito a una stimolazione le vostre areole si riducono e si contraggono si tratta di tessuto ghiandolare, che è contrattile, se invece si tratta di grasso nemmeno con forte stimolazione meccanica o con il ghiaccio vedrete le vostre tettine da frocio ridursi. In quest’ultimo caso si parla di ginecomastia falsa o pseudo ginecomastia.

Dato che il mio caso secondo i dottori non era eccessivo si rifiutarono di incidere e asportare parte del tessuto ghiandolare, optando per una liposuzione localizzata che avrebbe secondo loro estratto parte del tessuto ghiandolare. Il motivo era evitare cicatrici per risolvere un problema minimo.

Decisi di operarmi con il milanese Giovanni M. per la cifra di 2,500 euro. L’operazione fu ambulatoriale e sostanzialmente mi fece due piccole incisioni sul costato dalle quali fece passare una piccola cannula. Mi asportò un po’ di liquidi e forse, a quanto dichiarò, anche del tessuto ghiandolare. A distanza di pochi giorni dall’operazione i miei capezzoli erano pressochè identici a prima. Dopo qualche mese dall’operazione potei osservare di aver avuto una lieve riduzione della dimensione dei miei capezzoli (o areole per essere corretti) diciamo un 15/20% ad essere generosi, forse meno.

L’operazione è stata per quanto mi riguarda un fallimento, ma mi è servita per capire meglio come comportarmi e come approcciare un’operazione chirurgica. Purtroppo i dottori hanno la cattiva abitudine di minimizzare i problemi e spesso non sono competenti in ogni angolo della loro professione. Per lavorare di più e per non perdere un cliente a volte danno soluzioni sbagliate e poco professionali. Lo vediamo spesso nelle rinoplastiche o nelle mastoplastiche additive. Aggiungo che i chirurghi di una certa età, come quello che mi operò, sono spesso fastidiosamente arroganti.

Se potete fatevi operare da personale giovane e aperto al dialogo. Diciamo sui 40 anni. Quando volete operarvi la cosa migliore secondo me è quella di informarvi nella maniera più approfondita possibile. Cercate di capire tutto sull’operazione che volete fare e andate dal medico con le idee chiare, ne vale davvero la pena. Mettersi nelle mani dello specialista senza obiettare è un errore che tutti, medici in primis, ci consigliano di fare. Io dico di non farlo asolutamente e anzi di imparare a contraddire il medico, metterlo in difficoltà e fargli domande tecniche che non si aspetta. Questo è stato il mio grande errore, fatto per inesperienza. Ero giovane, timido e poco sicuro di me. Era la prima operazione di miglioramento personale che facevo ed ero ancora poco competente su certe tematiche. Per esempio non sapevo di avere una pelle che cicatrizza molto bene. Oggi le famose cicatrici che il medico volle evitare non si vedrebbero, come non si vedono i piccoli tagli che mi fece ai tempi. Di solito tutte le persone con la pelle molto chiara sviluppano cicatrici belle e morbide, poco spesse, se solo fanno attenzione ai primi mesi e non stressano il tessuto cicatriziale.

Il problema estetico mi è rimasto, ma negli anni si è ridotto ancora un po’ e ho imparato a conviverci. Ai tempi il mio errore fu anche quello di dargli priorità, mentre dovevo ovviamente iniziare con altre operazioni, molto più “incisive”.

La ginecomastia vera purtroppo si risolve solo chirurgicamente. Ad ogni modo è cosa buona, e ovviamente non mi fu detto dai due chirurghi che mi visitarono, andare a fare un esame ormonale completo se avete ginecomastia vera. Non è raro infatti per un uomo avere livelli ormonali sballati. Spesso abbiamo buoni livelli di ormoni maschili, ma livelli di ormoni femminili troppo alti, per vari motivi, che hanno molte conseguenze estetiche non desiderabili.

In commercio ci sono diversi prodotti ormonali che dovrebbero ridurre questo problema estetico senza ricorrere alla chirurgia. Per le ricerche che ho potuto fare la soluzione è solo temporanea, e potrebbe avere contro indicazioni per l’organismo. L’ideale è comunque risolvere chirurgicamente e in parallelo tenere sotto controllo il proprio assetto ormonale.

Class Alfa

Appassionato di miglioramento personale. Esperto di chirurgia plastica e maxillofacciale, sociologia e gestione di micro impresa.

2 commenti su “Ginecomastia vera. La mia operazione.”
  1. mi sono operato di ginecomastia nel 2004. ho trovato un chirurgo che conosceva bene il problema e, cosa interessante, in francia dove vivevo l’operazione e’ coperta al 100% dalla sanita’ pubblica perche’ il tessuto ghiandolare in eccesso negli uomini e’ ritenuto essere un fattore a rischio per il tumore al seno maschile (non so come sia la normativa in italia).

    nel mio caso l’operazione ha richiesto un secondo passaggio perche’ la rimozione iniziale del tessuto si e’ rivelata incompleta su di un lato. per l’estrazione del materiale, il chirurgo practica un’incisione su 3/4 del perimetro dell’areola, quindi la cicatrice e’ nascosta dal cambio di colore della pelle. un consiglio che posso dare e’ quello di massaggiare bene la zona dopo l’operazione per evitare aderenze sottocutanee. nel mio caso io sono stato un po’ pigro e devo dire che, a riposo, uno dei capezzoli e’ un po’ “introvertito” — ma l’operazione e’ stata un successo con un recupero di autostima straordinario (anche perche’ effettuata non proprio durante la prima giovinezza, quindi dopo anni di imbarazzo).

    un’ottima fonte di informazioni e esperienze e’ (o era) il forum https://www.gynecomastia.org/forum

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