L’esposizione della reale natura femminile è inarrestabile.
Mentre in Italia Youtube è dominato da Cliomakeup e Dannny Lazzarin, negli Stati Uniti e in generale nella parte di Youtube in lingua inglese stiamo assistendo ad una esplosione senza precedenti di contenuti Redpill.
Il caso più eclatante è quello di Kevin Samuels, un raffinato milionario newyorkese di colore che vomita in faccia alle donne della Black community americana la verità su pretese, autostima, madri single e valore. Kevin è diventato in pochissimi mesi l’idolo degli uomini di colore redpillati che hanno iniziato a seguirlo per il suo modo irriverente ma garbato di profanare i principi femministi su cui la donna moderna fonda tutto il suo essere.
Altro esempio è il canadese Rich Cooper e il suo canale “Entrepreneurs in Cars”, famoso per i suoi consigli su come evitare un certo tipo di donna, come diventare un uomo di valore e come sopravvivere al divorzio nell’era del femminismo sfrenato.
Irriverenti e carismatici, i nuovi youtuber della Manosphere americana raccolgono abbondanti donazioni durante le loro live e offrono quasi tutti il servizio di coaching, percorso in cui prendono per mano uomini confusi e li portano verso una nuova fase di consapevolezza e mascolinità positiva fatta di autostima, serenità, libertà finanziaria e ridimensionamento totale della figura femminile nella loro vita.
Ma c’è di più. I principali canali Red Pill in lingua inglese collaborano costantemente tra loro, scambiando opinioni e supportando la crescita degli altri canali.
Ci sono diversi show in cui possiamo ascoltare questi cinici anglofoni snocciolare gli argomenti più discussi nella questione maschile. La Giostra dei cazzi, il tradimento, il passato sessuale di una donna, la fase da *pazza* che ogni ragazza attraversa e tanti altri argomenti succosi e ricchi di spunti utili alla coscienza maschile.
C’è da dire che tutto il processo è partito molto prima negli Stati Uniti e gli uomini anglofoni hanno avuto modo di accedere a certi contenuti molti anni in anticipo rispetto ai “colleghi” del resto del mondo. Non è un caso che proprio negli Stati Uniti si tenga ormai da molti anni a Orlando (Florida) la 21 Convention, un evento ideato e organizzato da Anthony “Dream” Johnson in cui uomini di ogni tipo tengono un discorso pubblico che abbia come obiettivo quello di dare un contributo alla causa maschile e alla lotta al femminismo.
Un fatto curioso è come in questa esplosione di coscienza e mascolinità positiva si siano infilati un po’ tutti. Dai personal trainer agli imprenditori più disparati, fino ai vecchi maestri di seduzione PUA, risorti e reinventati in chiave Redpill. La Coscienza Maschile inizia a diventare un business.
Oltre al vantaggio sui tempi degli americani, che parlano di certe tematiche fin dalla fine degli anni’90 e hanno avuto dei veri e propri padri fondatori della Redpill come Patrice O’neal e Tom Leykis, negli Stati Uniti vige una libertà di espressione che in Italia ci possiamo solo sognare. La Redpill tricolore infatti è rilegata a siti personali o blog come Il Redpillatore e I Rami Spogli che possono così facendo evitare la censura che invece è sempre puntualissima su Youtube e Facebook. In Italia infatti vige dal 1993 la Legge Mancino che “condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitamento alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali.” Con questo strumento sono stati soppressi per il momento diversi canali Youtube tra i quali quelli del sottoscritto. Il mio ultimo canale si chiamava Cinico e aveva raccolto 204 iscritti in poche settimane e oltre 15mila visualizzazioni. Bannato in una notte per “incitamento all’odio”, inutile il ricorso che ovviamente è stato respinto.
Anche il ben più noto Marco Crepaldi di Hikikomori Italia ha subito parecchie conseguenze per essersi esposto su certi temi, seppur di sbieco e in modo molto pacato. Il Femminismo in Italia semplicemente non si può toccare. Punto.
Negli Stati Uniti certe violazioni della libertà di espressione sarebbero inpensabili e solleverebbero un gran polverone. Per ora, oltre oceano, Youtube si limita a demonetizzare i contenuti attraverso il riconoscimento di certe parole. È sufficiente infatti dire “MGTOW” o “Redpill” per perdere la possibilità di monetizzare un video, e anzi certi termini sono anche eliminati di default dai tag, una nuova funzione di Youtube per i titoli.
Vedremo mai su Youtube Italia un successo simile dell’antifemminismo e della coscienza maschile? Lo dubito, dato che la legge Mancino resta sempre puntata sulla testa di chiunque osi criticare la narrativa dominante devirilizzante. Di contro però si moltiplicano come funghi i blog e i forum relativi, segno che intanto il modo di parlare di certi temi lo si trova sempre, e soprattutto del fatto che certi argomenti ormai si sono diffusi. Il vaso di Pandora si è aperto anche in Italia.