L’arte che ha cambiato la vita di milioni di persone.
Negli anni successivi al primo conflitto mondiale centinaia di reduci cercavano di tornare alla normalità. La violenza, le bombe, gli stupri (subiti), la fame e la morte dei camerati erano difficili da dimenticare.
Oltre alla mente, anche il corpo dei veterani aveva i segni della violenza bellica. Arti amputati, ustioni, fori da proiettile o scheggia, sifilide e altre malattie veneree, improponibili tatuaggi. Tornare alla vita da civile non era facile perchè le persone ti leggevano letteralmente sul viso tutto quello che avevi vissuto.
Non molti sanno che diversi militari tornarono a casa con il volto deturpato dai traumi ricevuti nel campo di battaglia. Parietali sfondati, mandibole dislocate, maxille ruotate, setti nasali incassati, intere sezioni ossee del viso distrutte da un ordigno. La Prima Guerra mondiale, un evento di violenza che non ha eguali in tutta la storia Europea, lasciò sul viso dei soldati i segni indelebili della battaglia.
Bisogna precisare che da sempre i guerrieri hanno visto il loro volto “cambiare” durante la loro carriera militare. Il caso più emblematico e conosciuto è quello del principe Federico da Montefeltro, Duca di Urbino dal 1444 fino al 1482, caratterizzato da un volto totalmente deformato da un colpo di spada subito in combattimento. Il famoso condottiero, che aveva servito tra gli altri il milanese Francesco Sforza, cercò di mitigare gli effetti estetici della sua deformazione bellica facendosi sempre dipingere di profilo, esibendo il lato sano. La chirurgia plastica ai tempi era del tutto arretrata, anche se esistente, e girano voci che gli fosse stata praticata una rudimentale rinoplastica per correggere la radice del naso, italicamente enorme, e consentirgli di vedere meglio dal solo occhio rimasto utilizzabile dopo la carriera militare. Gli si asportò quindi una porzione del naso per aumentare il campo visivo del suo occhio sinistro. Una soluzione ardita dal risultato pittoresco!
Nei primi del Novecento però le cose andavano diversamente e la chirurgia ricostruttiva era già stata avviata nel corso del secolo precedente. Ai traumi facciali dei soldati europei quindi si volle per la prima volta porre soluzione non solo sul piano funzionale, ma anche estetico. Con le moderne profilassi sanitarie e i primi antibiotici come la penicillina, gli interventi di ricostruzione divennero più complessi. Si iniziò a riparare i danni ossei e a bilanciare nuovamente i volti. La chirurgia plastica nacque proprio in queste circostanze. Fondamentale fu l’apporto dei bolognesi Beretta e Carina, già attivi nello scenario bellico come medici militari e fondatori dell’Istituto Clinico per le malattie della Bocca, che servì per lo sviluppo embrionale di quella che poi sarebbe diventa la chirurgia maxillo facciale.
Gli anni hanno fatto il resto e la chirurgia ricostruttiva ha potuto svilupparsi nei rami di chirurgia plastica, orale e funzionale tra i tanti. Oggi un medico è in grado di stravolgere un viso in molti sensi e quasi tutti i traumi si possono riparare con le giuste protesi di titanio.
«Ok, ci hai raccontato la storia strappalacrime dei soldati che tornavano dalla guerra orrendi e depressi. Vai al punto!»
Cos’è.
La chirurgia maxillo facciale è lo strumento più potente nel miglioramente dell’estetica di un volto perchè può muovere quasi tutte le ossa del viso, e in diverse direzioni. La chirurgia maxillo-facciale non solo risolve sgradevoli squilibri estetici ma è anche in grado di ristabilire la funzionalità del volto andando a risolvere problemi dell’articolazione temporo mandibolare, ampliare i condotti attraverso i quali passa l’aria che respiriamo, attenuare problemi alle ghiandole lacrimali tra i tanti. Operarsi di maxillo facciale spesso significa risolvere mal di testa, annullare acufeni, ridurre mal di schiena e perchè no, scopare di più. Perchè diciamolo, nessuna operazione chirurgica cambierà mai il tuo aspetto come un’operazione di chirurgia maxillo facciale e l’estetica, per quanto il sistema buonista dominante cerchi di negarlo, rimane la chiave nell’attrazione dell’altro sesso (o lo stesso nel caso degli omosessuali …).
Attraverso quali procedure la chirurgia maxillo facciale può cambiare un volto?
Usando termini semplici la chirurgia maxillo facciale si occupa di tagliare le ossa del volto in più parti e riposizionarle. Con l’uso di particolari viti e placche di titanio è possibile alzare uno zigomo, ruotare un mento o allungare una mandibola. La chirurgia maxillo facciale quindi può riposizionare la maggior parte delle componenti ossee di un viso umano e renderlo del tutto funzionale, equilibrato e dunque attraente.
Andiamo ora a vedere quali sono le principali procedure che caratterizzano questa branca della chirurgia ancora non molto conosciuta.
Lefort 1: questa procedura consiste nel sezionare la maxilla, o mascellare superiore, sul piano orizzontale. La sezione viene eseguita diversi millimetri al di sopra dei denti e serve per poter ricollocare tutta l’arcata dentale in una nuova posizione. Di solito si porta l’arcata dentale in alto, questa procedura si chiama impattazione, o in avanti realizzando un avanzamento della maxilla. In base alle particolari esigenze del paziente la maxilla può essere ruotata in avanti o all’indietro, per facilitare la corretta posizione del mascellare inferiore, o mandibola, e migliorare il piano occlusionale. Questa operazione è in grado di avere un impatto decisivo sul volto di una persona. Tra i tanti difetti che può risolvere ricordiamo il sorriso gengivale e l’incompetenza labiale. È stato dimostrato dalla letteratura medica come la lefort 1 sia in grado di ridurre l’esposizione della sclera (scleral show) e variare l’inclinazione degli occhi. Anche il naso, data la sua posizione, viene modificato da questa operazione. Le narici si ritrovano più larghe e simmetriche, la punta viene solitamente alzata di qualche grado.
BSSO (osteotomia sagittale bilaterale della mandibola): questa procedura consiste nel sezionare il ramus mandibolare all’incirca all’altezza dei denti del giudizio, che nella maggioranza dei casi vengono estratti prima dell’operazione. Una volta sezionata la mandibola in entrambi i lati si procede con spostare in avanti o indietro l’arcata dentale inferiore per meglio posizionare la dentatura. Questa procedura viene spesso eseguita in sequenza a una lefot 1 e risolve le malocclusioni più severe del volto umano. Unita a una lefort 1 può muovere in blocco tutto il terzo inferiore del paziente armonizzando in modo deciso un volto altrimenti del tutto sproporzionato. Lefort 1 e BSSO insieme costituiscono la famosa bimascellare, o bimax.
Mentoplastica o genioplastica: da non confondersi con l’inserimento di una protesi, la mentoplastica consiste nell’incisione dell’osso del mento su un piano orizzontale o leggermente inclinato. Una volta eseguita l’incisione la punta del mento viene spostata in avanti o indietro, in alto o in basso in base alle necessità di simmetria del caso. Quest’operazione spesso viene considerata ancellare delle due sopra citate, ma anche da sola può bilanciare un volto e stravolgerlo in alcuni casi.
Malaroplastica: operazione poco praticata perchè decisamente più recente delle precedenti, consiste nel sezionare le ossa degli zigomi e riposizionarle per armonizzare il volto e rendere il midface più largo o sporgente. Questa operazione può rendere seducente e attraente un viso altrimenti piatto e anonimo. Tutti sanno quanto due buoni zigomi, sporgenti e alti, siano importanti per l’estetica di un viso.
SARPE: l’espansione rapida del palato, o surgically assisted rapid palatal expansion, è un’operazione spesso abbinata alla lefort 1. Consiste nel sezionare in tre parti il palato per espanderlo. Quest’operazione consente di ottenere un risultato difficilmente ottenibile in un adulto, allargando il palato fino a 9mm con un’espansione media di 7.48mm con varianza di 1.39mm. Sebbene alcuni recenti studi provino che la gran parte dell’espansione sia alveolare i rusultati sono comunque incisivi sul piano estetico e oggi resta la procedura migliore per allargare il palato in un adulto.
Esistono molte altre procedure, estetiche e ricostruttive, che caratterizzano la chirurgia maxillo facciale e saranno trattate in altri articoli.
Maxillofacciale e salute.
La cosa che è necessario sottolineare è che la chirurgia maxillofacciale ha effetti sulla respirazione e sull’attività cardiaca, oltre che sull’equilibrio cranico. Gli studi ormai sono numerosi e dimostrano come queste operazioni possano letteralmente salvare la vita dei pazienti. Il problema più discusso è sicuramente l’apnea notturna, disturbo che può portare il paziente a perdere fino a dieci anni di aspettativa di vita.
Correggere la posizione dei mascellari sicuramente ha un impatto sulla colonna vertebrale dato che aiuta a ricollocare la testa nella sua corretta posizione. Le malocclusioni infatti sono sempre accompagnate da cattive posture della testa, la famosa forehead posture per fare un esempio.
Elenchiamo di seguito alcuni studi che dimostrano come operare le ossa del volto abbia un impatto su altri aspetti della vita del paziente.
Relazione tra apnea ostruttiva del sonno e infarto
Analisi incoraggiante sulla correlazione tra chirurgia ortognatica e parola
Breve articolo sui benefici generali della chirurgia maxillo facciale
Concludo con un’osservazione personale che a molti potrà sembrare superficiale. Viviamo in una società ossessionata con l’aspetto fisico. Oggi più che mai avere un aspetto almeno gradevole è necessario per essere accettati in molti contesti, e sicuramente è indispensabile per entrare nelle grazie di una bella ragazza giovane. Per quanto mi riguarda poter avere accesso al corpo fresco e liscio di una fighetta è una prerogativa fondamentale per essere felice in quanto uomo, se la vita di un uomo sano e con livelli alti di testosterone non gira attorno a quello poco ci manca. E badate bene, ho detto ‘’poter avere’’ e non ‘’avere’’ perchè più importante dell’atto scopatorio è la potenza, cioè la consapevolezza che non ti abbandona mai di potere avere anche tu accesso al sesso di qualità, quando lo desideri.