Nella mia ricerca di modelli di virilità positiva mi sono spesso spinto molto indietro nel tempo. Notando una scarsità di uomini di valore attorno a me mi sono subito accorto come una volta fossimo diversi. I grandi condottieri, i generali, gli imperatori erano tutti uomini estremamente ambiziosi, virili e vivaci.
Anche uomini che hanno rivoluzionato il mondo in ambito scientifico hanno dimostrato di essere indomiti e coraggiosi, basti pensare ai processi che Galileo Galilei dovette affrontare per portare avanti la sua scienza o alle lotte con committenti e concorrenti che Michelangelo Buonarroti tenne per affermare il suo genio creativo.
Non è necessario andare indietro di tutti questi secoli per trovare modelli sani.
Gli uomini, prima dell’arrivo dell’involuzione femminista, erano ancora così. Ho amato fin dal primo ascolto il cantautore romano Franco Califano. Mi ci sono voluti anni per comprendere a fondo i suoi testi che all’inizio, vi sorprenderà, mi sbigottivano un po’.
Califano raccontava in modo crudo e diretto la natura femminile, andando molto spesso nell’autobiografico. Amava le donne, e specialmente quando erano molto giovani.
In “Angela” dichiarava: «un pranzo su in collina, con tutte le tue amiche, sembrava storia vera…un uomo e una bambina, e non ti dissi mai con che malinconia ti salutai…»
Parlava anche fuori dai denti quando diceva in “secondo me, l’amore” «ne ho conosciute tante di mignotte, ma te lo giuro tu, le freghi tutte».
Ha descritto con precisione quasi pornografica la fame sessuale insaziabile che caratterizza molte donne quando hanno a che fare con uno stallone da riproduzione, cosa che il Califfo era certamente.
Franco Califano era stato uno dei più famosi playboy della Roma anni ’60.
Il “bastardo venuto dal sud” aveva rotto cuori a decine a bordo di Alfa Romeo lussuose comprate a suon di cambiali. A quei tempi, per rimorchiare, si rischiava anche di indebitarsi fino al collo.
Califano era alfa all’ennesima potenza, ma non era solo. È incredibile come a quei tempi abbondassero maschi duri, assertivi e totalmente liberi.
Un altro esempio è sicuramente Gigi Rizzi, famoso per aver sedotto la donna più desiderata dei tempi: Brigitte Bardot.
Gigi Rizzi era un belloccio che viveva alla giornata, giovane e arrogante, totalmente impunito. Senza un soldo bucato in tasca raggiungeva le località con le fighe più ambite e riusciva a rimorchiare a colpi di virilità, bellezza e sfacciataggine. Califano faceva lo stesso.
Oltre oceano si affermò un altro grande seduttore in quegli anni, il dominicano Porfirio Rubirosa.
Dopo essersi sposato moltissime volte e a aver deflorato numerosissime donne morì “sfracellato in un incidente stradale” (cit.) probabilmente ancora brillo dopo i festeggiamenti della sera prima per una vittoria a Polo. Ovviamente guidava una fuoriserie, la leggendaria Ferrari 250 GT.
Parlando di maschi alfa anni ’60 è impossibile non citare un caso politico e mediatico che fece ergere l’Italia per la prima volta a potenza economica mondiale: Enrico Mattei. Intelligente, furbo, opportunista e con due palle d’acciaio, il dirigente dell’Eni si mise a muso duro contro le grandi imprese petrolifere. Chiuse una serie di contratti vantaggiosissimi per l’Eni e per l’Italia, esibendo doti diplomatiche degne di Churchill. Un vero Alfa di livelli internazionali, e infatti venne fatto fuori prima che facesse altri danni al potere Anglosassone.
Probabilmente conseguenza indiretta dell’influenza italiana in nord Africa dovuta all’operato di Mattei, a fine anni ’60 si affermò in Libia un altro maschio alfa di dimensioni mastodontiche. L’ultimo “imperatore d’Africa” Muhammar Gheddafi. Carismatico, virile e bellissimo, prese il potere a soli 28 anni. Molti di noi a 28 anni si stavano ancora scaccolando davanti a Dragon Ball…
Non molte settimane fa mi sono imbattuto in un’intervista di Sean Connery. Famoso per essere protagonista del leggendario James Bond, l’attore scozzese era un vero “bad ass”. Se capite l’inglese godetevi come dall’alto del suo menefreghismo alfa descrive le donne, scandalizzando l’intervistatrice.
Notevole la frase: «Le donne sono molto brave a non far finire le discussioni. Lasci loro l’ultima parola e non sono comunque contente. Vogliono continuare a discutere e spingono in situazioni molto irritanti. In queste situazioni è assolutamente corretto dare una sberla»
Immaginate oggi una frase del genere in tv???
Negli anni ’60 dove ti giravi trovavi maschioni Alfa. Erano peggio dei funghi! Il mondo è cambiato brutalmente in pochi decenni. I produttori cinematografici li amavano proprio, e li pagavano profumatamente. Ce lo vedete oggi Chris Hemsworth dire a una donna: «francamente me ne infischio!»? Impossibile ovviamente.
Bastava accendere la tv, sintonizzarsi su Star Trek, per vedere una sfilata di uomini in sfida per il dominio.
Il capitano Kirk era un alfa sociale e indomabile, mai eccessivamente buono, ma giusto e corretto sopra ogni cosa. Tra i suoi nemici, di volta in volta, sempre dei maschi alfa antisociali e malvagi, prevaricatori e contrari al bene comune.
Non dimenticherò mai il personaggio di “Khan” nell’episodio “Space seed”. Mai visto tanto alfismo in un solo uomo.
Oggi una scena del genera sarebbe del tutto impensabile, nessuno la produrrebbe.
Anche in Italia i protagonisti del cinema erano del tutto indomabili, liberi e sfacciati. Il maschio alfa anni ’60 parlava senza peli sulla lingua, senza paura di offendere o rompere le regole del politicamente corretto. Avete presente Vittorio Gassman ne “Il sorpasso”? No? Godetevelo finchè rimane sul tubo.
Anche i maschi beta erano presenti sul grande e piccolo schermo, ma erano dipinti sempre sotto un alone negativo. Il personaggio di Jean‑Louis Trintignant, un timido studente di medicina, o il medico di Star Trek Leonard McCoy, un uomo sensibile, impulsivo e poco razionale che finiva sempre a un passo dalla morte.
Oggi invece abbiamo dei veri e propri festival di maschi beta, deboli ed effeminati.
Pensate a “The Big Bang Theory”, una serie che mi ha sempre dato il volta stomaco. I protagonisti sono tutti delle mezze seghe, deboli nel corpo e nello spirito. Questi sono i nuovi modelli di maschio che ci mettono davanti fin dall’infanzia, non stupiamoci se poi abbiamo paura della nostra ombra.
Un briciolo di speranza resta comunque, ed è fuori dalla cultura occidentale. Vi lascio con due esempi di maschi alfa giovani e contemporanei da prendere come esempio per portamento, tono di voce e temperamento.
Se non lo conoscete, il compianto Mutassim è stato un playboy di grande successo mentre ricopriva la “carica” di ministro degli esteri libico. Ecco una delle sue più famose conquiste:
Il successo anche in chiave moderna dell’archetipo alfa indomabile e virile ci fa capire come le donne restino sempre affascinate dagli uomini assertivi e dominanti. Per quanto siano bombardate da propaganda saranno sempre alla ricerca, specie da giovani, di un uomo che le sappia guidare.
Ti sei dimenticato del più importante del personaggio televisivo più importante di tutti in questo senso: Fonzie……..
Sono io l’unico a pensare che tra il Capitano Kirk e Spok ci fosse una tensione omo-sessuale nascosta? La “bromance” tra quei due mi e’ sempre sembrata di una gaiezza infinita e ho sempre avuto l’impressione che quei due se ne andassero a gaieggiare appena finivano i turni. D’altronde, non e’ un caso se i marinai hanno da sempre la fama di praticanti dell’amore socratico!
Conta solo il tenente Barkley